mercoledì 14 novembre 2007



Il giorno del parto si avvicina
e la nostra voglia di conoscere questo granchietto che è dentro la mia pancia cresce a dismisura!!!
La stanza e la culla sono finalmente pronte e anche il fasciatoio...con relative creme e cremette (serviranno poi???).
insomma tutto procede....tranne per il fatto che ancora non abbiamo deciso dove andare a partorire.
il problema principale è che non è facile trovare un posto dove il parto sia considerato un evento PRIMARIAMENTE FISIOLOGICO.
Sembra quasi che nei reparti di ostetricia debbano giustifiacre la loro presenza e per forza debbano intervenire eseguendo manovre di routine.
Io vorrei che nel momento della nascita di Amélie si possano rispettare tutti i tempi, sia miei che dalla bambina, che non sia accelerato il travaglio, che io possa assumere la posizione più comoda per poter ESPIRARE FUORI la piccolina.
Non credo che partorire debba significare sofferenza.
Certo farà male, ma è un dolore utile!!!
Il concetto di sofferenza è più legato alla visione cattolica della donna che deve "partorire i figli con dolore", tanto per sminuire ancora una volta la grandiosità di un evento di profondo contatto con il proprio essere.
Per questi motivi più passa il tempo e più mi convinco che la cosa giusta sia partorire a casa!!!!
Vi faremo sapere quel che succederà.